In queste ultime ore, finalmente, le mobilitazioni contro il genocidio in Palestina si stanno allargando a livello mondiale, nelle società europee, in Italia. È tardi, vero, ma dopo mesi di continui massacri, 20 mila bambini uccisi e l’uso sistematico della fame come strumento di assedio, ci si sta muovendo per chiedere l’immediata fine dei bombardamenti e soprattutto il libero accesso a cibo, medicine e aiuti per Gaza.
Se non lo fanno i governi, ci muoviamo noi! Questo è il senso della Global Sumud Flotilla.
Il suo viaggio sia accompagnata da buon vento, perché è seguito e sostenuto da tanti e tante.
L’impegno di chi oggi è in mare deve però svilupparsi anche in chi è rimasto a terra. E’ urgente che lo faccia anche il mondo del lavoro. La Cgil non può rimandare oltre. E’ già tardi.
Sono importanti le iniziative di questi giorni in tutta Italia, la partecipazione alla Perugia Assisi il 12 ottobre, la moltiplicazione di manifestazioni, appelli, minuti di silenzio e bandiere che si stanno diffondendo di giorno in giorno. I ministri del governo israeliano hanno però già minacciato, pesantemente e personalmente, gli attivisti e gli equipaggi della Global Sumud Flotilla. Allora, se e quando interverranno, dobbiamo essere pronti a mobilitarci ovunque e a scioperare subito, nei porti come hanno promesso a Genova, ma anche nei posti di lavoro e nelle fabbriche, fino allo sciopero generale. Rsu, Rsa, strutture sindacali categoriali e territoriali è importante che nelle prossime ore seguano questa vicenda, informino e attivino lavoratori e lavoratrici, facciano sentire pubblicamente e collettivamente il proprio impegno, fino a mobilitarsi e scioperare nelle proprie realtà in ogni modo possibile e immediato se e quando il viaggio della Global Sumud Flotilla sia interrotto.
Il buon vento che la segue sia anche un vento di sostegno e mobilitazione che ne prosegua e sviluppi la sua missione. Le Radici del Sindacato si impegnano per questo
Radici del Sindacato
Area programmatica congressuale in CGIL