16 gennaio. NO AD. Sui diritti non si scherza!

Martedì 16 gennaio, in diverse città italiane, il Tavolo No all’Autonomia differenziata ha convocato presidi e manifestazioni contro il DDL Calderoli, che proprio quel giorno inizierà la sua discussione parlamentare al Senato. Questo Disegno di Legge Costituzionale porta a compimento le possibilità insite nell’attuale Titolo V della Costituzione, riformato in senso federalista e liberista nel 2001 (su proposta del… centrosinistra), prevedendo da una parte la facoltà di devolvere alle Regioni diverse materie di interesse universale (come istruzione, ambiente, trasporti), dall’altra definendo un principio di Livelli Essenziali di Prestazione che nel quadro delle logiche di austerità e controllo della spesa pubblica è stato concretamente articolato sui concetti di fabbisogno e costo standard (legge 42 del 2009 sul Federalismo fiscale): cioè, non sull’effettiva erogazione dei servizi, ma sul loro finanziamento prendendo a riferimento la Regione più “virtuosa”, vale a dire quella Regione che presta i servizi ai costi “più efficienti” (tenendo anche conto dei residenti, del territori, dei dipendenti pubblici, ecc).

Le possibilità aperte dalla revisione costituzionale del 2001 sono quindi prima state richieste da alcuni Regioni, governate dal centrodestra (Veneto e Lombardia) e dal centrosinistra (Emilia Romagna e Toscana), e oggi viene rilanciata da un disegno che rischia di spezzare diritti sociali e servizi universali nei diversi territori del paese.

Contro ogni autonomia differenziata, FERMIAMO IL DDL CALDEROLI: SCENDIAMO IN PIAZZA MARTEDI’ 16 GENNAIO.

Le piazze previste al momento sono queste: Torino (Piazza Castello, dalle 17), 𝐓𝐫𝐢𝐞𝐬𝐭𝐞 (Piazza Unità d’Italia, dalle 17.00), 𝐏𝐚𝐯𝐢𝐚 (Piazza Guicciardi, 1 dalle 17.30), 𝐏𝐢𝐚𝐜𝐞𝐧𝐳𝐚, 𝐑𝐞𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐄𝐦𝐢𝐥𝐢𝐚, 𝐁𝐨𝐥𝐨𝐠𝐧𝐚 (Piazza Roosevelt – dalle 17.30), 𝐕𝐢𝐭𝐞𝐫𝐛𝐨, 𝐑𝐨𝐦𝐚 (pressi del Parlamento, forse Piazza Vidoni), 𝐍𝐚𝐩𝐨𝐥𝐢, 𝐏𝐨𝐭𝐞𝐧𝐳𝐚, 𝐁𝐚𝐫𝐢, 𝐓𝐚𝐫𝐚𝐧𝐭𝐨, 𝐂𝐚𝐭𝐚𝐧𝐢𝐚 (Via Etnea Prefettura – dalle 17.30).

Le Radici del Sindacato, area congressuale alternativa in CGIL sarà presente, invitando alla partecipazione anche delegate/i, RSU, oltre a tutte le strutture CGIL, sottolineando in particolare la necessità di difendere l’universalità del salario sociale e anche del salario diretto (a partire dalla proposta di gabbie salariali sostanzialmente presente in un ordine del giorno approvato alla Camera lo scorso dicembre, che potrebbe svilupparsi parallelamente all’AD con la legge delega su salario minimo contrattazione).

Le Radici del Sindacato