Sul ccnl Grafici. Alcune considerazioni

E’ stato rinnovato il CCNL Grafici Editoriali Industria e come Area programmatica esprimiamo una prima posizione. Questo è un rinnovo contrattuale purtroppo in linea con una fase complicata, proiettato in un settore di grandi cambiamenti ma anche di grandi crisi e difficoltà, dovuto al progresso e alla rapida evoluzione del mondo della comunicazione e alla stringente crisi energetica.

L’inserimento di nuove figure professionali all’interno dell’ipotesi contrattuale, con i relativi inquadramenti, fa capire la strada che sta prendendo il settore, molto più “digitale” che “cartacea”. L’evoluzione è innegabile, basti vedere il crollo delle vendite di riviste e dei quotidiani, che ormai sono per lo più riservate alla consultazione online e che sta causando anche la chiusura di innumerevoli edicole. Altro segnale è lo spostamento di importanti volumi pubblicitari dal cartaceo al virtuale, dove la TV, i social e la radio hanno praticamente soppresso la pubblicità su carta.

La guerra e la transizione ecologica (quest’ultima necessaria e urgente) hanno aggravato una crisi energetica già in atto nel settore e nella sua filiera produttiva. Forse con in ritardo (diversamente dalla piccola industria), con questo rinnovo si è proceduto ad un vero cambiamento contrattuale, in linea con i tempi.

Nello specifico dell’ipotesi di accordo, iniziando dalla parte economica (252 euro lordi nella durata del contratto più 18 di welfare ), va detto che l’aumento è calcolato sull’IPCA, come negli accordi interconfederali in essere e in linea con gli altri rinnovi di altre categorie. L’IPCA è però un indice inflattivo depurato dall’aumento dei costi energetici, cioè proprio quelli che in questi anni tanto hanno pesato sulle famiglie e che quindi non verranno recuperati.

Non possiamo, peraltro, fare a meno di sottolineare che una parte dell’aumento (18 euro) non è in salario ma in welfare, conveniente per i datori di lavoro, che hanno la possibilità di dedurre dal reddito dell’impresa le spese sostenute. Attendiamo la nuova tabella retributiva ripartita per livelli, al fine di verificare se il salario del livello contrattuale più basso abbia raggiunto la quota di 9/10 euro, soglia di un ipotetico salario minimo. Rimarchiamo anche che l’una tantum copre un periodo troppo lungo, è suddivisa in due rate e soprattutto su di essa, facendovi pesare la crisi del settore, si decurtano i periodi di cassa integrazione.

Sulla parte normativa, su alcuni punti esprimiamo dei dubbi:

1) L’organismo bilaterale permanente è istuituto per accompagnare l’evoluzione e l’armonizzazione del CCNL (visto anche l’inserimento di nuove figure), ma più in generale può guardare anche l’evoluzione di tutta la filiera produttiva prevedendo la formazione di un CCNL più largo (modello piccola industria), il rischio, però, è che diventi uno strumento per effettuare deroghe e cambiamenti in corsa, che possono far perdere l’obiettivo primario del CCNL, quale quello di rivendicare e preservare i diritti, i salari, e la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori;

2) “conto individuale del tempo” e “trasferimento, cessione ramo d’azienda – applicazione CCNL”, per come sono concepiti, a nostro avviso potrebbero diventare strumenti anomali in capo alle aziende durante le riorganizzazioni e ristrutturazioni;

3) Causali per l’utilizzo dei contratti a tempo determinato. In questo punto, si è proceduto ad adeguare il CCNL ai cambiamenti legislativi, Ci auguriamo che abbia come fine anche il contenimento del precariato e l’obiettivo della stabilizzazione, in linea con le procedure che questa organizzazione ha usato anche nei precedenti rinnovi per far sì che non venissero utilizzate tipologie di assunzioni interinali e precarie, in modo da dare protezione a chi veniva assunto a tempo. Tuttavia, le casuali e le flessibilità introdotte sono molto ampie e soprattutto non è chiaro se l’eventuale bacino dei contratti a tempo determinato si concretizzerà o se resta solo una ipotesi. Fermo restando che, nell’auspicio che le aziende tornino a assumere e a stabilizzare, è importante il ruolo di vigilanza delle RSU.

Siamo invece d’accordo su questi punti:

1) Il rafforzamento e l’ampiamento dell’Ente Nazionale per l’Istruzione Professionale Grafica (ENIPGCT) , con specifica formazione mirata alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere nei luoghi di lavoro, ma anche a tutela della dignità e della professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori.

2) Le ferie solidali

3) La definizione delle linee guida sullo smart working.

Come già ampiamente descritto sopra, la Filiera industriale della Grafica e della carta , vive un lungo momento di transizione, che vede un mix di questioni. La questione energetica, che attanaglia da qualche anno tutta la filiera industriale e fortemente aggravata dal conflitto in corso Nato-Russo, e che purtroppo vede un miopia da parte dei governi (almeno gli ultimi da dieci anni) e da parte degli Industriali di categoria. Per questo è importante insistere nelle iniziative per la Pace e il disarmo, e in quelle già da tempo messe in atto dalla nostra Confederazione e dalle categorie SLC-Filctem-Fiom.

L’annosa questione degli imballaggi e della transizione ecologica, che proprio in questi giorni è fortemente dibattuta dall’Unione Europea. Anche su questo punto, è grandissima la miopia governativa e di Confindustria, che potenzialmente potrebbe portare in questa filiera (ma come nelle altre), cambiamenti epocali in merito a diritti ed occupazione e pertanto non devono pesare sulla pelle di chi lavora!E non ultima, il radicale cambiamento del settore che abbiamo ampiamento descritto sopra, ed è un punto importante da discutere e da affrontare seriamente, soprattutto a difesa e a tutela dell’occupazione.

Noi ci batteremo affinché la Confederazione tenga in seria considerazione queste tematiche all’interno delle rivendicazioni in merito alle politiche industriali nazionali.

In conclusione, in merito alla votazione assembleare dell’ipotesi contrattuale, chiediamo (in linea come si stanno svolgendo in altre categorie e in rispetto degli accordi interconfederali in vigore) la certificazione delle assemblee e che siano un vero momento aperto e di dibattitto sul CCNL e sul futuro del settore, e non siano invece un momento liturgico e di sola ratifica.

Le radici del Sindacato – Area di alternativa in Cgil - SLC – Filiera della grafica e della carta